#DARKENERGY
La povertà energetica è un problema economico, sociale e ambientale che riguarda un miliardo e 300 milioni di persone. Un individuo su cinque nel mondo non dispone di energia elettrica per soddisfare bisogni primari come cucinare, illuminare e riscaldare la propria abitazione.
La povertà energetica è alla base della povertà. E la povertà non si combatte solo con il latte in polvere.
L’equazione NO ENERGIA NO SVILUPPO riassume la situazione attuale africana, perché la povertà energetica ostacola lo sviluppo economico, l’istruzione e limita i mezzi per migliorare le proprie condizioni di vita. Produce inquinamento attraverso l’uso massimo di legna e carbone, quindi aumenta la deforestazione, le malattie, perché rilascia sostanze nocive per la salute e contribuisce al riscaldamento globale e al caos climatico generatosi, infatti ormai anche in Africa le stagioni non sono più le stesse e ciò significa aumento della stagione delle piogge e della desertificazione, quindi povertà alimentare.
Dark Energy è un reportage che attraversa vari paesi africani da ovest a est con il fine di affrontare il problema dello sviluppo in Africa che passa attraverso il tema della povertà energetica e del relativo inquinamento e caos energetico.
Negli ultimi anni ho vissuto sulla mia pelle, la penuria di risorse e osservato l’arte partica degli africani di arrangiarsi per sfruttare al massimo le poche risorse a disposizione.
È un caos di fili elettrici mischiati a vecchie batterie di pannelli solari che convivono insieme a mulini a vento e a un lento e costante disboscamento.
Dark Energy perché l’Africa contrariamente a quello che si pensa è buia, gli africani dicono che il buio e la luce sono fratello e sorella. E nonostante questa crasi di fonti energetiche alternative e fonti antiche come le candele, lampade a petrolio, vivendo nei villaggi ci si rende conto come la gente si affanni a fare tutto prima del tramonto perchè una volta calato il sole, la sensazione è che si sia spenta la luce.
È necessario puntare su fonti energetiche pulite limitando l’impatto sull’ambiente.
La sfida o meglio l’emergenza è assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili e sostenibili e questo quello che l’Onu si è impegnato a fare entro il 2030.